Appalto genuino anche se la ditta si avvale delle attrezzature del committente
Decisiva la constatazione che il titolare della ditta non si è limitato a mandare i propri dipendenti per svolgere il servizio commissionato

Impossibile parlare di simulazione del contratto d’appalto di servizio anche se la ditta si avvale in parte delle attrezzature messe a disposizione dalla società appaltante. A essere preso in esame è un appalto concernente la manutenzione ordinaria, la pulizia e la custodia di un impianto sportivo. Il titolare della ditta a cui è affidato il servizio chiede il riconoscimento della sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato, ovvero di collaborazione coordinata e continuativa, ed il ripristino del rapporto di lavoro, nonché la condanna alla corresponsione di una indennità risarcitoria oltre che delle retribuzioni ovvero, nell’ipotesi di accertamento dell’esistenza di un valido rapporto di lavoro a progetto. I giudici ribattono che vi è una chiara ipotesi di assunzione del rischio di impresa da parte dell’appaltatore, con la conseguente inconfigurabilità di una fattispecie di somministrazione, proprio alla luce dell’organizzazione di mezzi necessari e per l’assunzione del rischio da parte del titolare della ditta e nonostante il parziale uso, compatibile comunque con un appalto genuino, di mezzi di proprietà del committente. Smentita l’ipotesi di un appalto non genuino, anche alla luce del complessivo comportamento dell’appaltatore che non si è limitato ad inviare propri dipendenti presso l’azienda committente per svolgere qualsivoglia attività lavorativa ma ha organizzato con i propri mezzi il servizio commissionato. (Ordinanza 8567 del 16 marzo 2022 della Corte di Cassazione)