Fondamentale il requisito reddituale per la concessione della cittadinanza
Il requisito reddituale è una condizione indefettibile per la concessione della cittadinanza affinchè il soggetto possa fornire un proprio contributo alla comunità di cui entra a far parte
E' funzionale quindi non solo ad evitare che l’ammissione del nuovo membro privo di adeguate fonti di sussistenza possa comportare inconvenienti sul piano della pubblica sicurezza, ovvero finisca per gravare sul pubblico erario, ma anche ad assicurare che sia in grado di concorrere allo sviluppo economico-sociale, mediante la partecipazione al gettito fiscale. La valutazione del requisito reddituale va effettuata tenendo conto sia del periodo già maturato nel triennio precedente al momento della presentazione della domanda, sia di quello successivo, in quanto lo straniero deve dimostrare di possedere con una certa stabilità e continuità nel tempo il requisito in parola, che va mantenuto fino al momento del giuramento. I giudici hanno anche precisato che in una prospettiva funzionale il requisito reddituale risulta indefettibile in considerazione del complesso intreccio di diritti e doveri pubblici che caratterizzano lo status della cittadinanza. Conseguendo la naturalizzazione, difatti, lo straniero acquisisce tutta una ulteriore serie di diritti (i cosiddetti diritti politici), assumendosi al contempo i correlativi doveri (pubblici) che ne costituiscono la contropartita. Questi ultimi, infatti, gravano solo sul cittadino e sono costituiti, in primis, in tempo di guerra, dal sacro dovere di difendere la Patria solennemente sancito, a carico del solo cittadino, dalla Costituzione, nonché, in tempo di pace, dal dovere di contribuire al progresso socio-economico del Paese. Inoltre, il principio di attualizzazione del reddito, che consente al soggetto che ha chiesto la cittadinanza di far valere eventuali miglioramenti della propria posizione economica, non può essere inteso nel senso di ammettere che i requisiti previsti per l'ottenimento della cittadinanza vengano ad essere maturati nel corso del procedimento, in deroga ai principi generali che improntano i procedimenti ad istanza di parte, secondo cui i requisiti debbano essere già posseduti all'atto della presentazione dell'istanza, oltre che mantenuti sino al momento della decisione sulla stessa da parte dell'autorità procedente. L’amministrazione deve considerare indefettibile la soglia reddituale, anche se essa non è precisata da atti aventi rango primario. Quello che conta è che il requisito reddituale minimo integra una delle condizioni che devono risultare soddisfatte ai fini dell’acquisizione dello status di cittadino italiano. E una soglia minima deve essere individuata a fini di certezza, allo scopo di evitare arbitrarie e divergenti valutazioni da parte dell’amministrazione: a ben vedere, si tratta delle stesse ragioni per cui è stata già da tempo risalente ritenuta legittima la prescrizione di soglie reddituali minime al fine di autorizzare l’ingresso ed il soggiorno sul territorio nazionale. (Sentenze 14163 e 14172 del 25 settembre 2023 del Tribunale amministrativo regionale del Lazio)