Fondi per l’autonomia dei disabili: legittimo escludere i minorenni

Sancita dai giudici la legittimità del criterio imposto dal Comune di Roma nella gestione delle ridotte risorse a disposizione

Fondi per l’autonomia dei disabili: legittimo escludere i minorenni

Legittimo stabilire che i fondi destinati al sostegno delle persone disabili – e previsti dalla legge sul Dopo di noi – siano concedibili solo a persone con età compresa tra i 18 e i 64 anni. Significativa decisione del Consiglio di Stato, che dà ragione, nel caso specifico, al Comune di Roma, e traccia una linea che può essere applicata in tutte le città d’Italia. Per spiegare la loro decisione i giudici sottolineano che le finalità sono quelle di accompagnare la persona con disabilità grave, e priva del sostegno familiare, nel percorso verso l’autonomia, anche attraverso lo sviluppo di competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile. Legittimo, quindi, prevedere espressamente la destinazione dei fondi per i percorsi programmati di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare a una fascia di persone adulte con disabilità. A fronte, poi, della limitatezza delle risorse disponibili, e dell’altrettanto logica conseguenza di stabilire dei criteri per la loro assegnazione, discende che la scelta operata dall’amministrazione capitolina circa il limite dei 18 anni non solo è in linea con la normativa ma è anche ragionevole, poiché, è chiaro, l’uscita dal nucleo familiare e il raggiungimento della maggiore autonomia possibili sono tutti obiettivi che hanno come presupposto il fatto che il soggetto sia maggiorenne o prossimo alla maggiore età. (Sentenza 2439 del 4 aprile 2022 del Consiglio di Stato)

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