la consapevolezza del cliente è certificata dalla sottoscrizione dei moduli

respinta la richiesta di risarcimento avanzata nei confronti di un istituto di credito da un cliente che aveva subito una grossa perdita a seguito di un investimento rivelatosi infruttuoso

la consapevolezza del cliente è certificata dalla sottoscrizione dei moduli

A validare l’investimento – rivelatosi però un boomerang – del cliente della banca sono sufficienti la sottoscrizione dei moduli di investimento (indicanti natura e dettagli dell’operazione) e la consegna del cosiddetto ‘KIID – Key Investor Information Document’, ossia un documento sintetico, e di natura precontrattuale, pensato per consentire all’investitore al dettaglio di assumere decisioni di investimento consapevoli e informate. Questo il punto fermo fissato dai giudici (sentenza del 9 gennaio 2025 del Tribunale di Lecce), i quali hanno respinto la richiesta di risarcimento avanzata nei confronti di un istituto di credito da un cliente che aveva subito una grossa perdita a seguito di un investimento rivelatosi infruttuoso. In premessa, i giudici ribadiscono la necessità, in generale, di porre rimedio, grazie alla normativa, allo squilibrio informativo esistente tra le parti, atteso che l’intermediario dispone di un patrimonio conoscitivo imponente, mentre, per converso, il risparmiatore né è tendenzialmente privo. Ecco perché l’onere della prova in merito all’avvenuto assolvimento degli obblighi informativi, nonché al nesso causale con la conclusione del contratto, grava in capo all’intermediario. Ebbene, nella vicenda esaminata, tale prova è costituita dai moduli di sottoscrizione dell’investimento contestato, versati in atti dalla banca. In sostanza, dalla documentazione emergono chiaramente natura e dettagli dell’operazione. Peraltro, il cliente aveva, all’epoca, ricevuto il ‘KIID’, contenente un cospicuo e sufficiente pacchetto di informazioni relative all’operazione. In particolare, nei moduli era riportata testualmente la seguente dicitura: “Confermo di aver ricevuto gratuitamente il ‘KIID’ che contiene le informazioni chiave di cui gli investitori devono disporre in relazione al comparto oggetto della sottoscrizione nonché il documento informativo in materia di incentivi. Prendo atto che l’investimento è disciplinato dal ‘KIID’ e dal ‘Prospetto’. Dichiaro di essere a conoscenza che la presente sottoscrizione è effettuata in conformità al ‘KIID’, al ‘Prospetto’ ed all’allegato al modulo di sottoscrizione. Dichiaro di aver preso visione e di accettare integralmente quanto previsto nel modulo nonché quanto previsto nelle avvertenze e condizioni”. In sostanza, la prova fornita dalla banca è costituita dai moduli di sottoscrizione dell’investimento. Da essi emergono chiaramente la natura e i dettagli dell’operazione ma risulta altresì che il risparmiatore ha ricevuto il ‘KIID’, che contiene un cospicuo e sufficiente pacchetto di informazioni relative all’operazione. I moduli risultano sottoscritti dal cliente, il quale ha sostenuto di avere apposto tale firma per errore, cioè nella convinzione che essa fosse funzionale all’operazione di deposito che intendeva in realtà effettuare. Tale ricostruzione, però, non è idonea, secondo i giudici, a scalfire il valore probatorio del contratto, valore che è quello di prova legale quanto alla provenienza delle sue dichiarazioni.

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