Lavoratori distaccati all’estero e violazioni di obblighi amministrativi: legittime le sanzioni nazionali ma solo se proporzionate

Tocca al giudice nazionale fare in modo che vengano applicate sanzioni proporzionate, che siano al tempo stesso efficaci e dissuasive

Lavoratori distaccati all’estero e violazioni di obblighi amministrativi: legittime le sanzioni nazionali ma solo se proporzionate

Legittime, se non eccessive, le sanzioni decise a livello nazionale nei confronti della società che ha distaccato alcuni dipendenti all’estero e ha violato gli obblighi, essenzialmente amministrativi, di conservazione di documenti concernenti il distacco dei lavoratori. In sostanza, è possibile applicare un regime nazionale di sanzioni contrario alla direttiva comunitaria sul distacco dei lavoratori, purché però venga garantita la proporzionalità delle sanzioni. A essere finita nel mirino, nella vicenda presa in esame, è stata una società che, stabilita in Slovacchia, ha distaccato alcuni dipendenti presso una società in Austria. I giudici ribadiscono che le autorità dello Stato hanno l’obbligo di disapplicare qualsiasi normativa nazionale parte della quale sia contraria al requisito di proporzionalità delle sanzioni, però solo nella misura necessaria per consentire l’irrogazione di sanzioni proporzionate. Di conseguenza, spetta al giudice disapplicare la parte della normativa nazionale da cui discende il carattere sproporzionato delle sanzioni, in modo da comportare l’irrogazione di sanzioni proporzionate, che restino al tempo stesso efficaci e dissuasive. (Sentenza dell’8 marzo 2022 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)

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