Rilevante per questa decisione anche la mancata dissociazione dal vecchio Partito Comunista
Legittima la decisione dello Stato – la Romania per la precisione – che detto no alla richiesta di registrare un partito politico che non si era dissociato dall’ex Partito Comunista rumeno. I giudici danno ragione ai tribunali rumeni che hanno respinto la richiesta avanzata dal Comitato di organizzazione e registrazione del nuovo Partito Comunista rumeno. Impossibile inserirlo nell’elenco dei partiti politici, poiché è emerso che nel programma e nello statuto del partito vengono ignorati i valori democratici e l’evoluzione socio-politica del Paese e peraltro non vi è stata alcuna dissociazione dall’ex Partito Comunista rumeno. In sostanza, i giudici nazionali della Romania hanno legittimamente voluto impedire la rinascita di una formazione politica che ha storicamente abusato della sua posizione per un lungo periodo, stabilendo un regime totalitario ed evitare così attacchi alla sicurezza dello Stato e alle fondamenta di una società democratica (Sentenza del 21 dicembre 2021 della Corte europea dei diritti dell’uomo)