Pratiche commerciali scorrette: la maximulta per Flixbus

Per il Consiglio di Stato è legittima la sanzione AGCM per la società Flixbus Italia, accusata di due pratiche commerciali scorrette consistenti nell’aver continuato a vendere titoli di viaggio durante la pandemia e di non aver prestato adeguata informazione e assistenza una volta venduti i biglietti

Pratiche commerciali scorrette: la maximulta per Flixbus

Con la sentenza in analisi, il Consiglio di Stato ha esaminato la sanzione inflitta dall'AGCM alla società Flixbus Italia S.p.A. per pratiche commerciali scorrette durante il periodo marzo - giugno 2020.

Tali condotte illecite sono state individuate l'una nell'aver offerto l'acquisto di un servizio di trasporto senza far riferimento alle misure restrittive del governo a causa della pandemia, l'altra, nell'aver reso, successivamente alla vendita, informazioni lacunose e proposto un voucher sostitutivo quale esclusiva o prioritaria modalità di ristoro, rispetto al rimborso in denaro per il biglietto annullato.

Il Consiglio di Stato ha precisato che queste azioni, pur collegate, danneggiano due interessi distinti: uno riguardava la correttezza nell'offerta del prodotto, mentre, il secondo risultava lesivo del diritto all'informazione.

Per quanto concerne le obiezioni presentate da Flixbus, il CdS ha argomentato che, considerando la dimensione europea della società e l'ambito di emergenza in cui operava, avrebbe dovuto prevedere gli impatti della situazione sanitaria e agire con diligenza, date le cancellazioni ragionevolmente prevedibili.

È stata, inoltre, confermata la legittimità della sanzione, ritenendo che il Garante della concorrenza e del mercato avesse tenuto conto delle difficoltà economiche dovute alla pandemia e ridotto l'ammontare della sanzione inizialmente prevista.

Pertanto, in base a tali considerazioni, il Consiglio di Stato ha respinto l'appello presentato da Flixbus Italia S.p.A.

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