Soppressi i diritti di usufrutto: illegittima la normativa nazionale

I soggetti danneggiati hanno diritto o alla reiscrizione dei diritti o ad una compensazione con possibile risarcimento

Soppressi i diritti di usufrutto: illegittima la normativa nazionale

Stop alla normativa nazionale che riforma il diritto di usufrutto e viola il diritto di proprietà. Legittima la richiesta dei soggetti privati dei loro diritti di usufrutto – su terreni agricoli, nella vicenda presa in esame – di ottenere la reiscrizione di tali diritti nel registro fondiario o, in alternativa, una compensazione economica. Contesto della vicenda è l’Ungheria, dove nel 2013 viene adottata una normativa che sopprime, a decorrere dal primo maggio 2014, i diritti di usufrutto appartenenti a persone non aventi un vincolo di parentela con il proprietario dei terreni agricoli interessati situati in tale Stato membro. Per i giudici è evidente che la normativa nazionale integra una violazione manifesta e grave sia del principio della libera circolazione dei capitali sia del diritto di proprietà e risulta aver avuto ripercussioni economiche nefaste su vasta scala. Proprio per questo, nell’ambito di una eventuale controversia relativa al rigetto di una domanda di reiscrizione di diritti di usufrutto soppressi, gli organi giurisdizionali ungheresi non devono tener conto dell’atto di cancellazione disposto per legge, anche nel caso in cui quest’ultimo sia divenuto nel frattempo definitivo, mentre è loro compito adottare tutti i provvedimenti idonei a eliminare le conseguenze illegittime provocate dalla normativa nazionale e tali provvedimenti possono consistere, innanzitutto, nella reiscrizione nel registro fondiario dei diritti di usufrutto illegittimamente soppressi. Se tale reiscrizione è impossibile, occorre riconoscere ai precedenti titolari dei diritti di usufrutto soppressi il diritto a una compensazione e ad un adeguato risarcimento. (Sentenza del 10 marzo 2022 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)

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