Tamponi anti COVID-19, parafarmacie escluse: dubbi sulla legittimità del divieto

I giudici amministrativi delle Marche hanno affidato alla Corte Costituzionale il compito di fare chiarezza

Tamponi anti COVID-19, parafarmacie escluse: dubbi sulla legittimità del divieto

Vacilla il divieto imposto alle parafarmacie in merito alla possibilità di effettuare i test per verificare il contagio da COVID-19. Toccherà alla Corte Costituzionale – chiamata in causa dai giudici del Tribunale amministrativo regionale delle Marche – pronunciarsi e stabilire se sia legittimo il passaggio presente nella Legge di Bilancio per il 2021 con cui si escludono le parafarmacie dalla possibilità – prevista per le sole farmacie – di effettuare i test mirati a rilevare la presenza di anticorpi e i tamponi antigenici rapidi. A rivolgersi ai giudici amministrativi delle Marche sono stati i titolari di alcune parafarmacie, insieme alle relative associazioni di categoria, i quali sono insorti contro l’annullamento in autotutela della delibera con cui la giunta regionale delle Marche aveva approvato un accordo (raggiunto tra la Regione e gli esercizi commerciali) volto a consentire – a fronte dell’aggravarsi della curva pandemica e della conseguente necessità di implementare i servizi di screening – anche alle parafarmacie di effettuare i test anti COVID-19, affiancando il servizio già reso dalle farmacie. (Ordinanza 7 dell’11 gennaio 2022 del Tribunale amministrativo regionale delle Marche)

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