Il TAR Lazio blocca l'inclusione del cannabidiolo nella Tabella delle sostanze stupefacenti
I magistrati del Tribunale Amministrativo hanno accolto il ricorso degli Imprenditori Canapa Italia (Ici), sospendendo nuovamente il decreto del Ministero della Salute che classificava le formulazioni orali con cannabidiolo (CBD) come sostanze stupefacenti.

PARAGRAFO: Con ordinanza n. 4234/2024, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha temporaneamente fermato l'esecuzione del decreto emesso dal Ministero della Salute il 27 giugno 2024, che identificava le formulazioni orali contenenti cannabidiolo (CBD) come sostanze stupefacenti. In risposta al ricorso presentato dagli Imprenditori Canapa Italia (Ici), è stata fissata un'udienza di merito il prossimo 16 dicembre.
Nel dettaglio, l'Ici aveva richiesto l'annullamento e la sospensione del decreto ministeriale, riguardante l'aggiornamento delle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope in cui erano inclusi i medicinali a base di cannabidiolo da estratti di cannabis destinati alla somministrazione orale.
Il decreto ministeriale, che vincolava la commercializzazione dei prodotti contenenti estratto di cannabis unicamente alle farmacie tramite prescrizione medica non rinnovabile, impedendo la vendita in negozi, erboristerie e tabaccai, era già stato temporaneamente sospeso nel mese di ottobre 2023.
I giudici hanno ritenuto che il danno lamentato dall'Ici "non riguarda solo aspetti economici e patrimoniali, ma coinvolge anche la riorganizzazione e la rivalutazione di un'intera area d'affari, al fine di evitare responsabilità, inclusa quella penale, degli operatori". Considerando l'imminente udienza di merito, hanno deciso di garantire la situazione attuale fino alla completa risoluzione della questione, data la complessità dell'argomento.
Quindi, il Collegio giudicante, consapevole delle implicazioni non solo finanziarie, ma anche organizzative e strutturali nel settore interessato, ha privilegiato la preservazione dello status quo in attesa della sentenza definitiva.
Si attende quindi il 16 dicembre per ulteriori sviluppi sulla vicenda e la valutazione delle questioni sollevate (TAR Lazio n. 4234 del 11 settembre 2024).