Legittima la regolamentazione degli orari anche se il numero dei ludopatici è basso

Significativa, invece, la tendenza registrata nel tempo, la quale, da sola, induce allarme negli enti pubblici preposti alla tutela della salute e giustifica, pertanto, l’adozione di misure restrittive

Legittima la regolamentazione degli orari anche se il numero dei ludopatici è basso

La regolamentazione degli orari delle sale da gioco non può considerarsi viziata da deficit di istruttoria o di motivazione soltanto perché il numero dei giocatori ludopatici non sia in assoluto elevato, poiché ciò che massimamente va considerato è la tendenza registrata nel periodo considerato, la quale, da sola, induce allarme negli enti pubblici preposti alla tutela della salute e giustifica, pertanto, l’adozione di misure restrittive. Questo il principio fissato dai giudici (sentenza numero 10252 del 20 dicembre 2024 del Consiglio di Stato), chiamati a prendere in esame le obiezioni sollevate da una società, proprietaria di una ‘sala bingo’, a fronte della delibera con cui il Comune di Venezia ha previsto l’apertura delle ‘sale bingo’ dalle ore 8.30 fino alle ore 21.30 e ha legittimato il funzionamento degli apparecchi nelle fasce orarie 9-13 e 15-19.30. Per i giudici non ci sono dubbi: l’interesse pubblico alla tutela della salute deve ritenersi prevalente su quello economico dei gestori delle ‘sale gioco’, per cui l’eventuale riduzione degli introiti di questi ultimi, dipendente dalla riduzione dell’orario di funzionamento degli apparecchi di gioco e di apertura delle ‘sale gioco’, che non sia tale da determinare la chiusura di tali attività, è da considerare proporzionale allo scopo e tale da contemperare gli interessi in conflitto, che, in ogni caso, hanno una diversa tutela. Il diverso trattamento, quanto a orari di apertura, riservato al ‘Casinò municipale’ di Venezia, rispetto alle sale da gioco e alle ‘sale bingo’ trova la propria giustificazione nella speciale disciplina a cui il medesimo ‘Casinò’ è soggetto, giacché agli operatori della casa da gioco è consentito allontanare i giocatori ritenuti dei casi ‘patologici’, anche su segnalazione dei familiari.

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