Operatori call center scorretti: multata la società che ne approfitta per attivare contratti

Emersa in modo palese l’assenza di un valido consenso dei consumatori alla sottoscrizione dei contratti

Operatori call center scorretti: multata la società che ne approfitta per attivare contratti

Sanzione per la società responsabile di una pratica commerciale palesemente scorretta e concretizzatasi nell’attivazione di contratti di fornitura di energia elettrica in assenza di un valido consenso dei consumatori e nell’indebito prelievo di 130 euro dai conti correnti degli stessi consumatori, in assenza di un’esplicita autorizzazione. Evidente la violazione dei paletti fissati dal Codice del consumo alla luce delle modalità di conclusione dei contratti a distanza osservate dalla società. In sostanza, è emerso che l’azienda aveva ritenuto vincolato il consumatore all’offerta telefonica sulla base del mero consenso alla registrazione telefonica, senza aver preliminarmente informato il consumatore circa le modalità di conclusione del contratto e, in particolare, circa la possibilità di utilizzo del supporto durevole – in luogo della forma scritta – ai fini dello scambio delle dichiarazioni confermative, e senza aver messo a disposizione di tutti i consumatori il supporto durevole ove era memorizzata la registrazione telefonica contenente la proposta del contratto, né il supporto durevole contenente la conferma della registrazione della propria accettazione. I giudici precisano poi che la società era pienamente consapevole delle modalità e dei contenuti delle comunicazioni effettuate dagli operatori del call center e  aveva provveduto alle attivazioni delle forniture nella piena consapevolezza del fatto che si trattasse di forniture non richieste. (Sentenza 3826 del 16 maggio 2022 del Consiglio di Stato)

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